Sala 6

Accessori

L’abito scannese è un messaggio; un discorso fatto di stoffa che attraverso simboli e elementi da decifrare spiega se stesso, la sua gente, ciò per cui vive e ciò in cui crede chi lo indossa. Anche gli accessori sono importanti aspetti di questa comunicazione: punteggiature e avverbi pieni di luce che i fotografi hanno saputo magistralmente restituirci.

 

Discorsi visivi fatti di stoffa

Mantere, cappellitti, abbrevedature: questi sono i nomi melodiosi di certi complementi d’abito, oggetto d’interesse da parte dei fotografi. Chi ha scelto di riprenderne i più piccoli dettagli ne conosceva il messaggio. Chi li ha ripresi nel contesto del vestito ne ha apprezzato la componente decorativa, le geometrie, la resa enfatica e a tratti teatrale. Tutte queste immagini, assieme, costruiscono un documento visivo prezioso per chiunque voglia studiare la manifestazione antropologica del costume.

“… Scanno aveva un sapore suo, perché nel passato era stato un paese molto ricco.” ricorda Gianni Berengo Gardin. “Lì confluivano i più grandi greggi di pecore, vi lavoravano l’argento, la filigrana, i gioielli, e quindi un paese ricco in tutti i sensi. I portali delle case avevano tutti questi intarsi molto belli, e pur essendo un paesino, architettonicamente aveva un grande stile, una grande bellezza.”

Certamente è affascinante pensare al concetto che in passato si aveva di abito. Oggi quella stessa parola è sinonimo di valori profondamente diversi, riconducibili a nuove scelte economiche e consuetudini sociali. Il fast fashion, termine americano con cui si intende una moda breve e poco durevole, imperversa in ogni parte dell’occidente. Essa è… superficiale, anche nei messaggi che veicola, nella fattura, fino al tempo di utilizzo.

Diversamente, l’abito scannese ha seguito una strada concettualmente opposta, data dalla qualità altissima dei tessuti, del confezionamento e dalla cura dei dettagli, rivelandosi portatrice di messaggi antichi carichi di saggezza.

Museo della fotografia del costume di Scanno

Lorem ipsum / Lorem, 1885

Museo della fotografia del costume di Scanno

Lorem ipsum / Lorem, 1885

Museo della fotografia del costume di Scanno

Lorem ipsum / Lorem, 1885

Gli accessori: la scolla, i bottoni, i gioielli, le scarpe

Dalle scarpe per lavorare nei campi (chezette ferrate, calze di lana filata tessute con i ferri e aventi per pianta pelle conciata di animali), al raffinato e prezioso ciondolo ornamentale a forma di ampollina (addurìne) per contenere essenze profumate: questa è la donna scannese!

Dalla attenzione a drappeggiare con una fascia apposita (azzacaratòra) la sua casacca di lana per potersi muovere agevolmente nel raccogliere la legna nel bosco, alla scelta personalizzata dei disegni da far incidere sui bottoni del corpetto (cummudìne) e di quelli con cui creare il merletto al tombolo destinato ad ornarne la scollatura (scolla): questa è la sua precisione!

Dalla predilezione del colore scuro per non rinunciare alla sobrietà del suo abito, alla preferenza per i colori vivaci e regali, come il blu e il porpora, dei cordoni di seta con cui intrecciare i capelli: questa è la sua capacità di esprimersi indossando l’abito da cui non intende separarsi per nessuna attività della sua vita!

Uniche e significative sono le forme di tutti gli accessori (scarpe e gioielli in particolare), che non solo arricchiscono la funzionalità e la bellezza dell’abito, ma trasmettono messaggi di valore storico, antropologico e sociale.

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