Sala 9
Il futuro
Il futuro della memoria
In Abruzzo, fino alla fine dell’Ottocento, l’abito tradizionale rappresentava il vestito di tutti i giorni, ma dalla metà del Novecento era usato solo in qualche paese, indossato, per lo più, dalle donne anziane. Invece a Scanno l’abito tradizionale è giunto fino a oggi. Alcune donne ancora indossano, ogni giorno, il “loro vestito” con orgoglio, a testimonianza di un immutato e profondo senso di appartenenza.
Ma per salvaguardare l’abito, affinché possa continuare a “vivere” ed essere indossato abitualmente, se non nella quotidianità, è necessario che l’antico crei il futuro in nuove forme, capaci ancora di stupire ed esaltare la ricchezza ereditata.
L’innovazione rivede l’abito attraverso un lavoro di ricerca e di sperimentazione. Accanto ai manufatti della tradizione, in cui tecnica, metodi, materiali rispettano rigorosi canoni, si ritrovano le capacità interpretative dei giovani, che non si pongono limiti nel fare ricorso all’impiego di nuovi materiali e di sofisticate strumentazioni tecnologiche. Si mantengono gli elementi del passato: il caratteristico copricapo, il corpetto con le maniche a sbuffo, la gonna con pieghe a fisarmonica, il grembiule, mutano però le lavorazioni: le pieghe della gonna si ripropongono in nuove interpretazioni, i preziosi trafori del tombolo cambiano materiali, gli ornamenti del costume, quali i bottoni del corpetto e i gioielli dei giorni di festa, si rielaborano in monili moderni.
Il passato si lega al presente con il prezioso filo della memoria.
Maria Pia Silla
Presidente F.A.S.T.I. Fondo Abito di Scanno. Tradizione e Innovazione